Il cucchiaio non esiste.

E ho dubbi anche su tutto il resto.

L'Italia censura i bloggers


Non c’è limite alle cazzate: il Consiglio dei Ministri ha discusso una proposta, approvata senza che nessun ministro abbia avuto da ridire (Emma, mi deludi): secondo loro chiunque abbia un blog o un sito deve registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro. In questo modo per poter avere uno spazio web si dovrà avere il beneplacito del ROC. Questa proposta ora dovrà passare per tutto l’iter parlamentare, discussioni alla Camera, al Senato, blablabla. Non è ancora quindi in vigore. Possiamo fare qualcosa? Insomma, il successo di Beppe Grillo li ha infastiditi a tal punto che vogliono censurare il 99% dei bloggers italiani. Questa è una VERGOGNA. L’informatica non è il loro punto forte: prima promettono di favorire l’opensource, poi fanno accordi con Microsoft. Ora puntano ad imbavagliare nella Rete le voci che non vogliono sentire. E’ uno dei segnali che identifica un regime. Per questo vi invito a cliccare sul banner e firmare la petizione “Salviamo Internet. No alle tasse e alla legge Levi-Prodi”.

Visto che al Governo c’è il centrosinistra qualcuno potrebbe dire «ecco, allora sei di destra»: no. Non sono di destra. Non sono di sinistra. Non sono di centro. Sono contro la censura, contro politicanti che vogliono solo la poltrona, persone che noi mettiamo lì a sedere e poi ci ignorano e zittiscono. Sono nostri dipendenti, che però fanno quello che vogliono. VERGOGNA.