Il cucchiaio non esiste.

E ho dubbi anche su tutto il resto.

David Orban alla Fondazione Bruno Kessler, "The Open Internet of Things"


Mercoledì 8 aprile 2009 ho seguito i talk di David Orban alla Fondazione Bruno Kessler. Del primo, riguardante la “Open Internet of Things”, ho fatto una breve twittercronaca. Eccola.

  • La sala si è riempita, pronti per iniziare
  • Paolo Massa presenta David Orban
  • David fa delle domande per conoscere il pubblico. E sì, ho un account Twitter :)
  • “Internet of Things”, oggi si parla di “spime”
  • Molte aziende piccole e grandi e organi sovragovernativi sono impegnati nello sviluppo della “next Internet” (Google, Cisco, EU…)
  • Nei prossimi anni ci saranno decine di miliardi di oggetti interconnessi che formeranno la “Internet delle Cose”
  • Un navigatore è un oggetto SPIME category 0 perchè non ha sensori per interagire con l’ambiente, requisito necessario dai category 1
  • SPIME = SPace + tIME, oggetti capaci di riconoscere ciò che li circonda (GPS, memoria, comunicazione, sensori)
  • L’autonomia degli oggetti diventerà sempre più argomento cardine
  • Gli SPIMEs dovranno essere autonomi, ad esempio per ricaricarsi
  • Il web era fatto di dati, serviva per la conoscenza; il web 2.0 è fatto di applicazioni, il fine è il social..
  • ..gli SPIMEs saranno dotati di sensori, con il fine della conoscenza di ogni aspetto del mondo
  • Esempi di SPIMEs: misuratori di CO2, di energia solare, di livello del suono, etc.. il tutto connesso a pubblicare i dati raccolti
  • Su openspime (sito, NdR) è possibile ottenere librerie open che danno la possibilità di costruire e gestire nuovi SPIMEs
  • Come è facile capire la privacy è un argomento cruciale
  • La comunicazione passerà dal “human to machine” (H2M) a “machine to machine” (M2M)
  • Talk finito, molto interessante! Un salto in un futuro più vicino di quanto si creda

P.S. per Paolo: non farò la solita inflazionata battuta dell’alveare per parlare di cosa ho/abbiamo in mente per lo stage :)