Il cucchiaio non esiste.

E ho dubbi anche su tutto il resto.

Introduzione autodidatta alla tastiera meccanica


Ho cercato di evitarla il più possibile, ho tentato di ignorarla, far finta che non esistesse, ma alla fine eccola qui. La scimmia per la tastiera meccanica. Mi è necessaria? No. Migliorerebbe ciò che faccio 8+ ore al giorno? Possibile. Sarebbe uno sfizio? Probabile.

Ho iniziato a informarmi, leggere articoli, vedere video, confrontare pareri, e mi sono fatto un’idea di quello che vorrei. Ho pensato quindi di riassumere un po’ di informazioni in un post. Essendo un n00b dell’argomento, parlando solo per letto e sentito dire e non possedendo ancora una tastiera meccanica, nel caso riscontraste errori, imprecisioni o importanti omissioni segnalatele pure nei commenti, grazie!

Cos’è una tastiera meccanica?

Una tastiera meccanica si differenzia da una a membrana per i tasti. Se nel secondo caso premendo il tasto fino in fondo si spinge uno strato gommoso conduttivo - la membrana, appunto - verso il circuito stampato per chiudere un circuito e impartire il comando scelto, nel primo ogni tasto è un interruttore. Nella maggior parte dei casi l’interruttore si aziona molto prima del fine corsa. La differenza maggiore nelle tastiere meccaniche risiede quindi nei tipi differenti di interruttori, gli switch.

Quale switch scegliere?

Prima di parlare di switch è necessario indicare le aziende che li creano. Il più famoso produttore è l’azienda Cherry MX e con i suoi switch si va sul sicuro, sono diffusissimi. La loro decisione di identificare diversi tipi di switch per colore è diventata praticamente uno standard de facto.

Negli anni altre aziende hanno prodotto dei cloni, chiaramente non tutti della stessa qualità, che però hanno avuto una buona diffusione anche per un prezzo più contenuto. Tra questi i più considerati e a volte addirittura valutati migliori sono i Gateron, ci sono poi i Kailh, gli Outemu, i Topre e altri.

Ci sono diversi switch e la preferenza è prettamente personale e legata all’utilizzo. A grandi linee le tipologie sono linear (lineare), tactil (tattile) e clicky (sonoro). I più conosciuti e utilizzati rappresentano ognuno una di queste categorie, di solito a prescindere dalla marca.

Quale tastiera scegliere?

La prima cosa da decidere è il formato. La maggior parte delle persone è abituata alla tastiera full size, completa, ma ci sono anche la tenkeyless (TKL) ossia senza il tastierino numerico che riduce il numero di tasti a 87, e le compact che accorpano il più possibile la parte con le frecce. Si sono anche le 60%, talmente compatte che eliminano le frecce e i tasti F1-F12.

La scelta del layout di solito è rapida, ci sono sia l’ANSI (USA) che ISO (europeo) con le diverse specifiche nazionali.

Una volta deciso il nostro formato preferito la scelta rimane davvero estesa. La differenza di prezzo può essere notevole e dipende dalla marca degli switch, dai materiali costruttivi, dalle funzionalità accessorie. Ad esempio, essendo spesso indicate come tastiere da gaming, le si trova retroilluminate, tantissime con illuminazione LED RGB. Ci sono quelle che hanno software di supporto che permettono di creare macro di funzionalità ed effetti luminosi. Alcune hanno il cavo staccabile, quelle wireless o bluetooth sono più rare.

Per gli indecisi o per chi pensa che un giorno potrebbe cambiare idea sugli switch scelti c’è una possibilià in più, le tastiere hotswappable. Queste tastiere permettono la rimozione degi switch senza dissaldare contatti, solamente sfilandoli dal loro alloggiamento, molto comodo per chi voglia cambiarli successivamente in maniera rapita e tenendo la stessa tastiera.

La tastiera non è solo base e switch, mancano ancora le parti più evidenti, i tasti. I keycap vengono solitamente venduti con la tastiera ma è possibile acquistarli a parte e cambiarli. A volte si pu`o scegliere il materiale plastico con cui sono fatti (PBT meglio di ABS). Si trovano facilmente online e ce ne sono per ogni gusto, dal moderno al retro (i miei preferiti), quelli con scritta o contorno trasparente per mostrare la retroilluminazione, di ogni colore. Cherry MX, Gateron e Kailh supportano gli stessi keycap, i pistoncini hanno una forma a croce simile. C’è chi addirittura crea e vende keycap fatti in resina artigianalmente. Per non parlare del fatto che i keycap possono avere profili diversi e si possono scegliere anche quelli.

C’è anche la possibilità di acquistare tastiere barebone, ossia solo la base, da riempire con switch e keycap acquistati separatamente. Insomma, le variabili sono tante.

Cosa ho scelto

Mi piacerebbe ridurre lo spazio tra tastiera e mouse. Ho ultimamente coperto il tastierino numero con un cartoncino e non ne sento quasi per niente la mancanza. Preferirei una hotswappable per tenermi la possibilità di cambiare switch in futuro. Prenderei degli switch brown perché ho provato i red e sono davvero troppo leggeri per me, vorrei un feedback tattile ma senza un click che mi irriterebbe i colleghi.

La decisione non è presa al 100% ma ci siamo quasi. Penso acquisterò una tastiera layout ANSI (USA) tenkeyless hotswappable con switch brown Cherry MX o Gateron.

Per questioni di prezzo tengo sott’occhio e attendo il Black Friday / Cyber Monday per la Glorious GMMK TKL USA, questa sarà molto probabilmente la mia base. Potrei ordinarla già con switch Gateron Brown e keycap Glorious Aura Keycaps in PBT.